Essere in “coerenza” è essere in accordo, perchè la coerenza è una musica che fa danzare e risuonare all’unisono i nostri 3 Sè.
Quando corpo, mente e spirito sono in coerenza l’armonia risuona in noi, e questa comunione oltre a darci una piacevole centratura e un’immotivata gratitudine, per vibrazione si espande in tutto il sistema vibrazionale collettivo.
Quando l’onda coerente ci percorre e si proietta fuori di noi, risaniamo situazioni e ambienti semplicemente emanando questa accordatura, semplicemente essendoci, essendo.
Coerenza ha un suo opposto, una manifestazione di super stress che potremmo definire “turbolenza”, cioè uno stato di discordia psico fisico che ingarbuglia noi e le nostre relazioni e che ci fa accadere piccoli grandi guai. Quando siamo in turbolenza, siamo in una zona di disordine che confonde e che ci impedisce di raggiungere il nostro centro, oltre a rendere inaccessibile la cosa più preziosa a cui tutti tendiamo, la nostra pace interiore.
Ho’oponopono è uno strumento efficace per conoscere e stabilizzare la coerenza dei nostri 3 Sè. Il nome di questa pratica hawaiana come sappiamo (link dizionario hawaiano-inglese) significa “correggere”
e la pratica del mantra “Ti Amo, mi Dispiace, Perdonami, Grazie” sintetizza al massimo il suo sostegno immediato ed efficace, e tra le tante altre virtù queste 4 parole che curano sono innanzitutto un eccellente anti stress.
Lo stress – dall’inglese «sforzo»; dal francese antico estrece «strettezza, oppressione»; del latino strictus «stretto», e aferesi di distress «angoscia, dolore» –
può essere provocato da uno stile di vita esasperato o inadeguato ma anche semplicemente dal costante e cronico disagio e disaccordo tra il me esteriore e quello interiore.
Voler comunicare un’immagine esteriore in conflitto con quella interiore provoca stress; desiderare una cosa e farne un’altra o pensare una cosa e dirne un’altra provoca stress; abituarsi ai sotterfugi e alle bugie provoca stress. Qualunque condizionamento, di qualunque tipo provoca stress.
Non esporsi con il proprio essere e sentire reale e sincero è incoerenza, un’abitudine che alla lunga mina la nostra pace interiore e ci predispone a essere una maschera costantemente stressata che, invece di proteggerci, diventa la corazza che soffoca la nostra reale identità, dissociandoci in fratture psico fisico ed emotive. E diventiamo schiavi di un’apparenza, dell’ “essere quello che vogliamo sembrare” o di quello che eravamo.
Essere coerenti non significa agire e pensare come abbiamo fatto nel passato, per non deludere chi ci conosce o per timore che qualcuno ci accusi con imbarazzanti “avevi detto” o “una volta eri/era/eravamo così e cosà”.
Essere coerenti è qui inteso come agire in consonanza nell’ispirazione di chi siamo adesso, con tutte le nuove informazioni che sono state cercate, trovate ed elaborate dai nostri Sè per rinnovare la nostra crescita, come è normale che accada in una vita viva, vera che non si ferma nel posto più comodo dove non ci si fanno più domande. Luogo dove si rischia di non vedere, di non sentire e di non agire il nuovo me che siamo diventati.
E non dobbiamo temere di lasciare il vecchio per il nuovo, l’ispirazione proprio per merito della nostra costante pulizia sarà sempre più pura, integra, incondizionata e connessa al nostro Sè superiore e alla voce della nostra anima.
Per consentirci di vivere in un contesto di pace interiore e contentezza è necessario sentire e mantenere il profondo ascolto e accordo con la nostra vera natura, che è unica e irripetibile e che si evolve con noi.
La nostra coerenza deve essere autosufficiente, e pur nella condivisione non dobbiamo nutrirci delle energie altrui ma neppure farci risucchiare dai bisogni e dalle aspettative degli altri.
Pretendere attenzione, aver sempre qualcosa da dire parlando troppo, o troppo di se stessi senza saper dare reale ascolto gli altri, voler curare gli altri invece di dedicarsi alla propria crescita e autonomia, sono comportamenti che spostano l’impegno e l’attenzione che dovremmo dedicare alla nostra indipendenza (non dipendenza), invece di credere che “dobbiamo” (vogliamo) insegnare quello che forse neppure noi mettiamo in pratica.
Altrettanto se al contrario (o anche) per indole dipendiamo, e seguiamo come un gregge chi ci coccola o ci manipola con le parole, chi ci istruisce continuamente con la propria convinzione, chi ci sembra più avanti di noi, anche in questo caso ci allontaniamo dalla responsabilità di noi stessi e dalla messa in azione della nostra esperienza.
Imparare l’osservazione di noi stessi e dell’ambiente, dedicarci alla pulizia del silenzio interiore, allenarci a far tacere l’esibizionista o l’eterno alunno in noi, ci porta a ri-conoscere e portare nella coerenza la nostra reale identità.
Chi sono io senza pubblico applaudente o senza maestri da seguire e sostenere? Ho un mio obiettivo, una mia meta, un progetto in comunione con la mia anima?
Quando siamo nella coerenza affiorano le nostre personali priorità e possiamo sviluppare l’azione della nostra missione dell’anima, quel compito che solo noi possiamo svolgere attraverso i nostri talenti, per portare anche il nostro contributo al miglioramento dell’intero sistema planetario, oltre che accedere alla nostra completa gioia, prosperità, centratura e a una costante e amorevole pace senza condizioni e condizionamenti.
“Faccio il punto di me momento per momento mentre amo e ringrazio. Chi non è ‘in linea’ con il mio attuale essere e con il mio percorso prima o poi si staccherà da solo, non deve essere nè doloroso nè ‘importante’, perchè la speciazione* è naturale e fisiologica. Non devo trasportare gli altri, prendendomi il peso di chi ha idee, vissuti e motivazioni differenti dai miei, non sarebbe giusto e non è il mio compito. Come nessuno deve farsi carico di me e dei miei bisogni.
So che ciascuno deve relazionarsi con la propria responsabilità al 100% nelle scelte che sta perseguendo, che sta mettendo in atto e manifestando. Senza dispiego di energie inutili so che devo, posso e voglio occuparmi di ciò che è importante per me, procedendo insieme a chi guarda e ‘vede’ in modo simile al mio, verso la destinazione che ritengo più coerente, consona e risonante nella nostra comune missione di esistenza. Ti amo, Mi Dispiace, Perdonami, Grazie. Così dentro come fuori. E così adesso è fatto.”
* La speciazione è un processo evolutivo grazie al quale si formano nuove specie da quelle preesistenti. Il fenomeno opposto è l’estinzione.
10 Comments
Davvero provvidenziale.. Grazie per le vostre parole..
Bellissimo. Un vero tesoro per la Salute totale
La salute delle nostre anime e’ direttamente proporzionale alla salute dell’universo e . . . Grazie 💖 mi dispiace 💖 perdonami 💖 ti amo 💖 passo passo con noi e in noi
proprio ieri ho detto ai miei familiari che vivere nella menzogna è come un boomerang. non si ottengono dei vantaggi a danno dei malcapitati che credono alle nostre bugie, ma solo degli svantaggi, a partire dall’ansia di dire una cosa e pensarne un’altra che si ritorce contro di noi. mi hanno risposto tutti che una menzogna non fa male a nessuno e poi lo fanno tutti. questo post che ho letto oggi è come una risposta alla mia ‘scoperta’ della sincerità come principio di felicità. una scelta coraggiosa, la coerenza, ma credo vitale e indifferibile a chi vuole evolversi. grazie per avermelo spiegato così bene!
ILLUMINANTE …..BELLISSIMO E SOPRATUTTO UN INVITO ALLA “COERENZA” CHE CI PERMETTE DI
AVERE RAPPORTI SANI E BENESSERE UMANO E SPIRITUALE….
Grazie
GRAZIE! Bellissimo! Proprio ciò di cui avevo bisogno oggi!
Sento che ho tanto bisogno di perdonarmi.
Ho tanta voglia di essere di nuovo libera!
Scusa! Mi dispiace! Grazie! Ti Amo!
Sono perfettamente d’accordo! Vi voglio bene. Grazie grazie grazie
Grazie grazie grazie..ritengo che se meditiamo stiamo sicuramente bene con noi stessi ma abbiamo bisogno anche di rispecchiarci nelle relazioni capire come ci vedono gli altri per evolvere, ogni personache incontriamo può insegnarci qualcosa e noi a loro…
Ci sono momenti della vita che si corre, e altri che si è costretti o almeno a riflettere. Quando ci si ferma e non si e coinvolti ci si rende conto che si cerca quella coerenza che possa esistere tra pensiero, parola e azione, quella che ci avvicina il più possibile al nostro scopo più grande.
Grazie
Ti amo mi dispiace perdonami grazie
ognuno di noi cerca sempre di sentirsi bene con sè stesso. non esiste un’età senza conflitti interiori, è una prerogativa umana. Quindi ben vengano queste quattro parole, che nella loro semplicità ci aiutano ad andare avanti, e a stare decisamente meglio. Ti amo Mi dispiace Perdonami Grazie.
fiorenza