È veramente difficile rendersi conto della potenza della pulizia di Ho’oponopono se non lo si mette alla prova, se non lo si pratica costantemente con dedizione e fiducia. Altresì è plausibile che siamo arrivati a conoscenza di questo metodo rivoluzionario perchè evidentemente ne avevamo bisogno, sennò non lo avremmo neppure notato… Una delle poche cose certe è che nulla accade per caso!
Presumibilmente tutti noi siamo già da molto tempo (per non dire da sempre) ricercatori di quel chè che ci consenta di vivere nella pace interiore, senza più essere costantemente afflitti, e spesso trafitti, da domande sul senso della vita, da interrogativi sul procedere, sommersi da aspettative e comunque immersi in un ruminio mentale senza soste e senza tregue. Tutto questo è stato ed è terribilmente stancante e sterile.
È geniale come la pratica di Ho’oponopono sia stata definita come un lavaggio, e davvero non c’è altra attività come il lavare che possa riportare alla pulizia originale e al benessere tramite l’eliminazione di quelle montagne di scorie che inconsciamente ogni giorno, dall’inizio della creazione, accatastiamo senza sosta nel nostro subconscio (Unihipili) e in tutto ciò con cui interagiamo, sia concretamente che in maniera sottile.
Se la pratica di Ho’oponopono è arrivata a noi significa che era il momento per cominciare a mettere le cose al posto giusto e a considerare il viaggio da un’altra prospettiva. Ognuno di noi ha la propria strada, il proprio percorso e la propria fatica di vivere, con cui dobbiamo fare i conti cercando di esistere al meglio.
Ho’oponopono ha del miracoloso, è nato (e poi perfezionato tramite un insieme di sapienze psicofisiche da Morrnah Simeona) nell’intento di portare pace, amore e salute in quell’oasi di vuoto costante dove possiamo modellare e ricreare una realtà di bellezza e di fiducia.
Attraverso il mantra Ti Amo Mi Dispiace Perdonami Grazie, che è la base e l’ingrediente semplice e concreto dell’Ho’oponopono moderno, riusciamo a mettere in atto il circuito di pulizia delle memorie che ha dell’incredibile proprio per la sua estrema e quasi “assurda” semplicità.
Paradossalmente sembra studiato per chi ha già sperimentato tutto e non crede più in nulla, con l’urgenza di una sorta di ritorno all’origine, a un rassicurante percorso di quiete e potenza insieme.
Può sembrare forse troppo semplice per chi ha avuto esperienze con una grande varietà di tecniche, di corsi ed esperienze, di spiritualità con complessi metodi di meditazione e riti con cui connettersi e rigenerarsi, sempre gravosi in qualche maniera.
Tutti abbiamo investito tempo e soldi nella ricerca di metodi per metterci, e sentirci, a disposizione e fusione con il Tutto, con formule sempre diverse e preferibilmente complesse, che potessimo trovare credibili come solo le cose complicate a volte ci appaiono.
Perchè vogliamo complicarci la vita? La laboriosità del rituale annulla il ragionamento, tiene la mente sospesa mentre è impegnata nei vari passaggi e automaticamente creiamo il vuoto.
Queste strade le abbiamo seguite con disciplina e fiducia ma poi le abbiamo abbandonate proprio per la difficoltà e la successiva espansione dei livelli con cui ognuno di questi metodi piano piano allargava il proprio percorso.
Ci sono pochissime tecniche spirituali che non hanno livelli o strade preferenziali con cui si sono espanse. Non è (solo) una faccenda di guadagno da parte dei maestri, bensì vie per mantenere costantemente l’attenzione dell’allievo sulle variazioni, sulle nuove possibilità/potenzialità e per far fronte al calo di motivazione e inevitabilmente al calo del risultato.
Quello che inconsciamente rifiutiamo di ammettere è che abbiamo bisogno di novità, di simboli, di rituali, e quindi di ulteriori input quando ci sentiamo scarichi, quando ci sembra che il nostro potere (mana) non funzioni più, quando siamo allettati da una nuova teoria di crescita di cui tutti parlano, di una (ulteriore) nuova corrente spirituale, di un nuovo percorso di potere.
E così, in quasi ogni disciplina c’è l’aggiornamento della divinità, ovvero crescono all’interno del metodo che abbiamo scelto altre strategie, nuove idee, nuovi riti con i quali possiamo sostenerci e rinnovarci, altri alimenti fisici o sottili che ci possano aiutare a focalizzare. Tutte possibilità a cui ci aggrappiamo per trasferire il nostro potere su quel qualcosa che il maestro ci ha detto che funzionerà ulteriormente e più in profondità.
Non è facile trovare buoni maestri e neppure fare i maestri di se stessi o di altri. Una missione molto più responsabile e seria di quello che l’allievo – perchè c’è chi sceglie di fare l’allievo a vita, di maestro in maestro – presuppone. È anche un buon tempo quello condiviso e trascorso in situazioni di crescita perchè l’allievo è il cibo dell’insegnante, mentre il maestro è la cartina tornasole del procedere per lo studente. Indispensabili l’uno all’altro, interscambiabili, senza l’uno l’altro non esisterebbe. Dobbiamo decidere se essere allievi o maestri o ancor meglio entrambi, ovvero anime libere da schemi e paure e al contempo potenti sciamani consapevoli che la propria energia è quella del Tutto.
Il buon maestro allineato all’Energia del Tutto è come il medico che deve comunicarci un percorso di responsabilità personale, quello da lui praticato, approfondito e studiato, potente e scottante, la cui conoscenza non consentirà più di scaricare su altri colpe, responsabilità o illazioni. Praticamente la sintesi del “Se tu vuoi puoi guarire e migliorare ogni livello della tua esistenza”.
Una responsabilità che dipende solo da noi, ma il maestro esperto deve anche individuare l’allievo a vita, quello che al momento non è o non ritiene di essere pronto, a cui sceglierà di dire “Segui queste mie direttive (liste, simboli, riti, immaginazioni, credenze) e tramite esse ti condurrò alla realizzazione della tua salute e dei tuoi scopi più elevati”.
Spesso l’allievo a vita vuole (ha bisogno) che sia qualcuno al di fuori di se stesso a compiere il miracolo, la magia, è più facile e più comodo.
È poche volte condiviso dai maestri, o per l’allievo troppo complicato credere o sapere, che ognuno è già in grado di fare tutto quello che è il meglio per sé, con la sola intenzione allineata al proprio cuore, all’Ispirazione del ritmo risonante dell’esistenza.
Ovviamente se il Disegno personale contempla tutto questo, perchè l’unico limite è dato dal progetto che abbiamo scelto scendendo qui in terra.
Ogni nostra esperienza ha un senso. Siamo alle soglie di un cambiamento planetario, una presa di coscienza che ci ha portato a divinizzare sempre meno il fuori e gli esseri umani, e finalmente siamo pronti a riconoscere la potenza del dentro, l’Io, come partenza e ritorno di ogni possibile miracolo.
Adesso dobbiamo semplicemente iniziare a mettere in pratica, a fidarci di noi stessi, a sentirci parte del Tutto davvero, a mollare gli ormeggi perchè stiamo entrando in una dimensione ancora diversa dove tutto si sta ricollocando come in origine: la meta è allinearsi alla Sorgente della vita e del bene, e qualunque pratica si stia utilizzando è per ritornare a questa consapevolezza.
Ti Amo Mi Dispiace Perdonami Grazie Ed è fatto!