Quando ci si avvicina a Ho’oponopono occorre saper accogliere tre preziosi punti chiave da esplorare in se stessi per praticare correttamente la pulizia.
Primo non avere aspettative, secondo vedere in ogni problema un’opportunità di valore e terzo, il protagonista di questo articolo, riconoscere la propria responsabilità al 100% di ogni manifestazione che è avvenuta, che avviene e che avverrà nella nostra esistenza.
Questi tre pilastri saranno da ora in poi le nostre guide e il corretto modus vivendi che ci porta a una pulizia profonda e radicale, permettendoci di vedere sin da subito immediati cambiamenti nella nostra vita.
Culturalmente, in particolar modo tramite la tradizione religiosa con la quale ci siamo formati e siamo cresciuti noi occidentali, il senso di colpa è fortemente radicato nella nostra mente subconscia (Unihipili).
Attraverso la ‘credenza’ di essere peccatori indeboliamo il nostro sistema psico-fisico. Ma dall’osservazione del processo e la sua pulizia, impariamo a vigilare costantemente su noi stessi per constatare quanto sia ‘facile’ prenderne atto e poter utilizzare a nostro vantaggio l’immenso beneficio insito in questa nostra doverosa comprensione.
“Accettare di essere responsabili al 100% è una strada difficile da percorrere, perché l’intelletto fa fatica ad adeguarsi. Quando un problema ci appare, l’ego cerca sempre qualcuno o qualcosa su cui scaricare la colpa. Così continuiamo a cercare fuori di noi l’origine dei nostri problemi. Facciamo davvero molta fatica ad accettare che l’origine dei problemi sia sempre dentro noi.” ha dichiarato il dottor Ihaleakala Hew Len.
Il succo è che quanto più capirai la tua responsabilità, tanto più comprenderai il mondo, te stesso e il perchè di tutti gli eventi ai quali partecipi sempre direttamente, anche quando non lo sai (anche quando ti sembra assurdo e ingiusto).
È capitato a tutti di pensare, parlare e agire di conseguenza, cercando il colpevole fuori di noi, generando inconsapevolmente una grande quantità di pensieri, emozioni e considerazioni pericolosamente e vibrazionalmente negative.
Tutto il punto sta qui: dobbiamo solo “accorgerci”. E raddrizzare subito la qualità delle nostre emissioni, quando ci lasciamo incatenare da risonanze nefaste che torneranno molto presto a inquinare la nostra esistenza, magari in tempi lontani dal fatto in sè.
Chi trascura di ripulire quella massa di input caotici che invadono la propria interiorità nei momenti di smarrimento o mentre si sta cercando ‘consolazione’ attaccando l’esterno, spesso emana quel tipo di re-azione emotiva che si concretizza in destabilizzazione e confusione, e che inevitabilmente riporterà nel proprio vissuto altri fatti con la stessa carica emotiva, quella che spariamo nel mondo quando non siamo sereni, quando non siamo in pace, quando andiamo contro, quando gridiamo rivendicazione o speriamo vendetta.
Oltre a Ho’oponopono anche la fisica quantistica ci ha permesso di ampliare la visione ordinaria e di andare oltre, dimostrando – a noi che abbiamo occhi puliti per vedere – che siamo co-creatori in ogni istante della nostra esistenza.
Possiamo creare o distruggere il nostro presente, il nostro benessere, il nostro malessere psicofisico.
Tornando alla nostra responsabilità: ogni situazione che viviamo viene resa solida e reale attraverso i nostri pensieri, le nostre parole, le nostre credenze e i comportamenti che, secondo Ho’oponopono, sono dei repeat inconsci che si sviluppano da esperienze del nostro passato.
Oltre all’idea importata e imposta del “peccato originale”, che inquina e depotenzia, abbiamo memorie potentissime che cercano di convincerci che forse allora il problema se non è in noi deve essere fuori di noi.
E quindi, ancora una volta – siamo bravi con lo scaricabarile – non è mai colpa nostra, ma degli altri.
La mente razionale ci giustifica e ci fa diventare ancora più fermamente convinti che tutto venga dall’esterno, che siamo vittime di un universo cieco e vendicativo. E poi perdiamo tempo a cercare le soluzioni negli altri, delegando a loro le azioni che dovremmo fare noi.
Solo con la nostra paziente e amorevole pulizia possiamo interrompere questo circuito atavico e migliorare immediatamente qualsiasi situazione, per il nostro personale benessere e quello di tutto ciò che ci circonda.
Se io sto bene, porto bene al mondo
E’ ormai chiaro nei fatti, oltre che dichiarato da Morrnah Simeona, dal dottor Hew Len e da moltissimi insegnanti e praticanti di Ho’oponopono, che la pulizia della nostra mente è utile anche a sanare, ripulire ed evolvere la mente di tutti gli altri esseri. Ogni vittoria personale e ogni nostro miglioramento è vittoria e miglioramento di tutti gli altri esseri esistenti, in qualsiasi dimensione siano. Altri che energeticamente sono me, della stessa energia e sostanza e con lo stesso obiettivo conscio o inconscio di generare e condividere semplicemente… amore.
Questo pensiero costituisce la chiave del processo di Ho’oponopono.
Ogni pensiero non corretto crea una realtà non corretta, e ogni pensiero corretto sta già creando pace e armonia.
Ogni momento si svolge dentro di ‘me’, nei miei ricordi e nelle mie memorie, perciò pulisco.
Il processo di pulizia consiste semplicemente nell’essere consapevoli della nostra influenza sulla realtà.
Perdonando, ringraziando e inviando amore e benevolenza cancelliamo il ricordo, mentre la sofferenza dentro di noi si affievolisce fino a svanire insieme al senso di colpa e a tutta la manifestazione non corretta, e le cose piano piano vanno al loro posto giusto.
Che cosa significa essere responsabili?
Significa semplicemente accettare la nostra manifestazione come assolutamente ‘nostra’, sia quando va nel modo corretto e coerente per noi – e possiamo solo gioirne – sia quando ci troviamo a constatare nel nostro vissuto dei problemi oggettivi, dei danni o delle faccende inaspettate o dolorose.
Nella pratica ancestrale Ho’oponopono, prima della svolta moderna di Morrnah Simeona, quando ancora era necessario il Kahuna (sciamano delle Hawaii) per ripristinare l’ordine e la salute del singolo e della comunità, il danno lo creava la persona al centro del ‘problema’ in quanto aveva pensato, diceva o commetteva qualcosa di disordinato, e per farlo aveva concretizzato un’energia sporca, imperfetta o mal canalizzata.
A quel tempo ogni membro praticava Ho’oponopono sia insieme alla persona responsabile del ‘disordine’ che di fronte a ogni membro della comunità, così da condividere l’avvenimento e riconoscere che ciascuno aveva una parte di responsabilità sull’accaduto.
Secondo Ho’oponopono ognuno di noi crea la propria realtà e tutti insieme creiamo il mondo
Il dottor Hew Len scrisse: “Gli errori del mondo sono contenuti nella tua anima, così come sono contenuti nella mia”. Ma mai, in nessun testo di Ho’oponopono, si accenna al senso di ‘colpa’ che intasa le nostre memorie, e che è una delle innumerevoli memorie da ripulire oltre che un peso imposto dalle nostre credenze occidentali, un fardello inutile ed estraneo alla nostra anima, che è sempre innocente e ben più sapiente della nostra (piccola) mente che crea i più grandi pasticci, proprio perchè ‘non sa’.
E quindi se il responsabile di tutto ciò che mi accade sono io, non ho bisogno di perdonare nessun’altro se non me stesso per quanto di poco bello c’è nella mia vita.
Non appena riusciamo a essere completamente consapevoli che siamo noi i responsabili, emozioni come rabbia, rancore, intolleranza, paura o risentimento non hanno più alcun senso di essere.
Sono io colui che devo perdonare per tutti gli impicci dolorosi che mi sono ‘capitati’, che mi capitano e che mi potrebbero capitare nel futuro, perchè il responsabile sono solo unicamente e sempre io quando non mi mantengo al centro della mia pace con la mia auto pulizia. Ma naturalmente sono sempre io anche l’unico responsabile di tutto quello che c’è di bello nella mia realtà.
Tutto è in me, una filarmonica di cui sono ogni musicista e direttore d’orchestra. La mia sfida – che è la mia pulsione verso la beatitudine – è imparare ad amare ogni cellula di me, pulendo umilmente e incessantemente me, per comprendere, incanalare e governare intenzionalmente il potere manifestante del mio pensiero più corretto. Allineato.
Ti Amo Mi Dispiace Perdonami Grazie
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Io recito il mantra cercando di concentrarmi sulle 4 parole non chiedo nulla aspetto che tutto si risolva da sé e devo dire che ciò mi fa stare bene aloha ♥️