Nella vita tutti attraversiamo dei passaggi, dei percorsi di lunghezza indefinibile, nei quali avvertiamo e sperimentiamo la nostra fragilità insieme a una certa sensazione di impotenza in noi e, a furia di analisi e dopo aver riportato sotto terra il nostro potere intenzionale e manifestatore insieme alla nostra fiducia, finiamo per domandarci l’effettiva validità e il senso di dove stiamo poi alla fine andando.
Anche e pur pulendo ci si può sentire così per stanchezza, per abitudine, per perdita di orientamento, per superficialità nel contatto con la Sorgente (esempio quando si sta troppo sovrappensiero nella pulizia), per abuso di aspettative, per delusioni ecc.
È importante sapere che in questi momenti la nostra anima si sta ricomponendo e sintonizzando per ricapitolare e metabolizzare il vissuto fin qui e anche per condividere con noi, una volta di più, la propria (e nostra) sacra direzione.
Quando la nostra pulizia arriva a un bivio dove intuiamo, ma spesso non ac-cogliamo che ci potrebbe essere ‘altro’, dobbiamo ricordare che Ho’oponopono, oltre che uno strumento potente, un mezzo e un incrollabile sostegno è un ponte, del quale noi siamo i soli gestori e manutentori qui in terra.
Il senso di questo ponte, che se lo vogliamo si autorigenererà all’infinito – per mettere al posto giusto tutto ciò che ci occorre e che ci riguarda – è quello di aiutarci ad attraversare più confortevolmente dei lunghi tratti, un ponte che ha lo scopo di portarci da qualche parte.
L’anima sa dove siamo diretti ma affiora, diventa cioè udibile e comunica la sua direzione, solo se noi la accogliamo costantemente alla nostra attenzione, se le diamo udienza ed è felice quando gioiamo del suo progetto perchè lo riconosciamo.
È lì che si accende il fuoco della motivazione. La pulizia crea il vuoto (ci libera dalle memorie) e mantiene costante questo fuoco ardente al centro di noi.
Puliamo noi stessi per capire, per raccapezzarci e per avvicinarci sempre più stabilmente alla Sorgente insieme alle nostre nuove memorie benefiche.
Perciò nella pulizia, pur restando partecipi e presenti, più che dirigersi verso una meta precisa si cerca di agevolare il flusso, quello che percepiamo come invito divino e che è in accordo con il nostro sentire più sincero.
Agevolare le proposte divine diverrà sempre più naturale se lo facciamo da un ambiente vuoto, pronto a ricevere segnali puliti e direzione.
MAKIA 3° principio Huna: l’energia va dove si dirige l’attenzione
A volte occorre essere impietosi con noi stessi mentre sproniamo le nuove parti di noi a prendere campo stabile nel nostro corpo-mente-spirito e nelle nostre memorie.
Dobbiamo avere un sano distacco, osservare sì ma dare poca comprensione (rimaniamo nell’adesso!) e davvero poca confidenza ‘a quegli altri noi’ che ci ricompaiono davanti con le loro vecchie vite e i loro vecchi pensieri condizionati.
Quei tempi in cui Uhane (la madre razionale in noi) non riusciva ad avere un corretto rapporto materno appunto con suo figlio Unihipili (sempre noi nella veste del nostro Bambino interiore) per cui questa madre smarrita si perdeva e si stordiva in vie inutili e sterili se non talvolta dannose.
Mentre l’anima sta elaborando, in quei momenti di stanchezza come dicevamo prima o quando ci stiamo preparando a una radicale presa di posizione, notiamo parecchie memorie che vengono a galla. Memorie che tentano di farci tornare indietro, memorie che vorrebbero riaprire vecchie ferite ormai risanate con le loro (rassicuranti perchè conosciute dal nostro subconscio) ripetitive modalità di interazione e di antiquate soluzioni mai definitive.
Anche la pulizia va fatta e mantenuta costantemente certo, in realtà va vissuta fino ad esserla, ma i risultati li abbiamo, immediati, importanti, visibili e costanti, tanto che con la nostra pulizia trasformiamo il nostro mondo.
Perchè mentre puliamo impariamo fin da subito a lasciare andare, perchè mentre puliamo, ora dopo tempo di pratica, lo facciamo compassionevoli ma ben presenti nel nostro presente.
Perchè comprendiamo che non appena ‘lasciamo andare’ (sia fatta la Tua Volontà) se contemporaneamente invitiamo Dio a darci una mano, e lasciamo a Lui tutti i nostri pesi e le nostre percezioni erronee, istantaneamente diventiamo vuoti e leggeri e soprattutto veniamo riforniti di sacra e potente energia.
Questa energia è estremamente preziosa perchè è pura sostanza creativa che arriva direttamente dal livello zero (dove non esistono memorie ma tutto è, siamo tutt’uno con il Tutto).
Ho’oponopono pulisce e lo fa sempre e comunque e non cambia l’oggettività del passato.
Ma come sappiamo – perchè lo sperimentiamo nella pulizia – cambia la nostra percezione di sofferenza nei confronti di fatti, persone ed emozioni che riguardano chi siamo stati ma che non siamo e che non vogliamo essere più.
La pulizia di Ho’oponopono, nell’accezione di correggere, è curativa e la ripetizione con dolcezza e rispetto delle 4 parole continua a lenire le nostre ferite
Ti Amo Mi Dispiace Perdonami Grazie
rimarginandole
Ti Amo Mi Dispiace Perdonami Grazie
levigandole
Ti Amo Mi Dispiace Perdonami Grazie
e riportando integrità ai nostri tessuti psicofisici, mentali e spirituali.
Ti Amo Mi Dispiace Perdonami Grazie
Quando viviamo nel tempo di questo lavaggio emotivo, che ha il potere di ricreare per noi nuovi schemi e nuove connessioni intrecciate alla gioia della comprensione del nostro posto nell’universo (la nostra Reale Identità), il nostro praticare (e lasciar andare) risanerà tutte le nostre vecchie o nuove cicatrici emozionali.
Anche quelle ferite che ci hanno provocato troppo dolore, fino a quando di quelle lacerazioni resteranno solo dei piccoli segni, delle piccole medaglie al valore della Vita, per ricordarci delle nostre battaglie e soprattutto delle nostre vittorie. Segni di onore che ci aiuteranno a restare sempre più a contatto e ad agire in sincronia con la Fonte, perchè siamo da sempre parte della Fonte.
In questa trasmutazione noi dobbiamo avere pazienza, non dobbiamo cedere ai pruriti (memorie=tentazioni=nuovi dubbi=nuova sporcizia sulla nostra Reale identità) e quindi non dobbiamo tormentare le croste che, aiutate dalla pulizia, stanno lavorando per rimarginare al meglio i nostri strappi.
Ti Amo Mi Dispiace Perdonami Grazie
Le 4 parole dell’Ho’oponopono moderno lavorano con determinazione e dolcezza per riportare il nostro dna all’originaria perfezione.
Le nostre ferite hanno bisogno di tutto il loro tempo per rimarginarsi, il tempo che a noi ci vuole per voltare pagina con certe abitudini che abbiamo con gli altri e con noi stessi.
Noi siamo decisivi (responsabilità al 100%) su come e quando essere presenti a noi stessi. Ed è attraverso la pratica della nostra personale pulizia che impariamo a dirigere le nostre emozioni e le nostre intenzioni per manifestarle, decidendo come e quando e per quale motivazione agire.
Questo tempo di stallo tra un’oasi di benessere e l’altra lo decidiamo noi un giorno alla volta, praticando la nostra pulizia nell’unico scopo di mantenerci nella Luce della sapienza del Padre. Per poter essere come Lui e suoi degni figli qui in terra.
Ho’oponopono disintossica, rinnova l’ambiente emotivo, fa sperimentare stati di appagamento dai quali possiamo vedere e comprendere le corrette emozioni da frequentare e da riportare nella nostra esistenza.
Questo sta a noi, sta a noi giorno dopo giorno mantenere costantemente la pulizia e quindi l’armonia della nostra Famiglia interiore (così dentro come fuori, come in Cielo così in Terra) come si può, arrendendoci sempre alla Luce, anche consentendoci di non capirne i perchè ma assecondando in presenza il meglio che possiamo essere.
Durante la pulizia può essere di grande sostegno aggiungere anche qualche preghiera tradizionale (intesa come riconoscibile alla nostra tradizione) o recitata con parole proprie.
È bene usare sempre e solo concetti e parole che si percepiscono come benefiche e consone per la propria serenità e la pace.
Ricordiamo anche che – ogni volta che vogliamo che i nostri decreti abbiano più impatto nella manifestazione – agiamo da uno spazio dal quale condividere il nostro percorso con il Divino, e pratichiamo la pulizia con un tono di voce come se parlassimo realmente con Qualcuno accanto a noi.
Perché alla fine della fiera il succo della nostra pulizia è attraversare questa vita esprimendo la nostra capacità e volontà di essere co-creatori e manifestatori (quindi presenti e interattivi alle energie divine) ma è il motivo/sogno del nostro, o nostri, “perché siamo qui” che sviluppa il carburante perpetuo per la nostra missione.
Il perseguire la nostra missione favorisce l’accesso a quel Mana che ci nutre consentendoci di vivere con entusiasmo, come esseri espansi – inizialmente la percezione è anche fisica, ci si sente più alti della nostra reale altezza – mentre senza fatica svaporiamo interiormente il ricordo depotenziante di noi.
In quei momenti la forza divina è concreta e l’allenamento sta proprio nel rimanere più tempo possibile nella sensazione/consapevolezza di questa verità. Perchè la sostanza divina è percepibile molto forte nel corpo, ed è quando ci si sente pervasi da un flusso che raggiunge ogni cellula e ci rende consapevoli di essere della stessa sostanza di Dio (grazie grazie grazie!).
Entusiasmo etimologia: ← dal gr. enthousiasmós, deriv. di enthousi{ázein} ‘essere posseduto dalla divinità’, deriv. di éntheos ‘divinamente ispirato’, comp. di en ‘in’ e theós ‘dio’.
La pulizia (fatta inizialmente o quando vogliamo insieme all’educazione del nostro bambino interiore Unihipili) ci deve portare a sapere di agire con uno scopo speciale e agevolare questa direzione.
La meta è quella di essere strumenti indispensabili di un Grande Disegno, dove ciascuno ha la sua parte da compiere in interazione con tutta la sua collettività, e di collettività in collettività aver a che fare con l’insieme Uno.
Il trucco per non disperdere indicazioni ed energie è quello di restare vicino a Dio Padre, e quindi alla Fonte il più possibile, certi che per l’ennesima volta ci indicherà in tempo reale la strada e la forza di percorrerla sempre più in leggerezza e riconoscenza.
E quindi:
- Quando non sai che cosa fare pulisci e prega.
- Prega per ringraziare, per ogni attimo, per tutto ciò che sei e che hai e per condividere con il buon Dio quello che ti piacerebbe veder apparire nella tua vita.
- Condividi con Lui per focalizzare e diffondere in te il piacere e l’appagamento di quello che ti piacerebbe essere e avere, non per implorare, tediare o lagnarti.
- Al buon Dio non piace chi si attarda troppo nella sofferenza, chi ne fa una scusa.
- A Lui piace chi sale i gradini con apertura imparando a camminare nella sua onda.
- A Lui piace chi è certo di essere sostenuto e accompagnato verso i sogni della propria anima.
- A Lui piace chi si fida di Lui e si fonde con Lui stesso.
- Perciò pulisci e prega, prega e pulisci con riconoscenza per svuotare, per allinearti, per esprimere e sentire fisicamente la corrente salutare e vitale che ti allaccia a Lui.
- Fallo prima, durante e dopo ogni tuo fare, parlare e pensare.
Ti Amo Mi Dispiace Perdonami Grazie E così è fatto
2 Comments
Ti Amo mi dispiace perdonami grazie! grazie Dio per questo mio nuovo giorno da vivere, grazie Dio per essere sempre nel mio cuore, grazie Dio per avermi portato sulla vostra/nostra strada! Grazie a te Silvia e a Sandro che non mi fate mai sentire sola e mi avete portato in questo speciale status che sento mi rappresenta,mi appaga e mi permette di vivere con la pace e l’amore nel cuore! Grazie grazie grazie!
Carissima Franca siamo grati noi delle tue parole intense e della risonanza di amore che espandi nell’universo. Un abbraccio immenso e ogni bene ora e sempre Grazie grazie grazie ❤️🙏