La libertà è un concetto fondamentale all’interno della nostra pulizia quotidiana. Morrnah Simeona ripeteva spesso la parola “libertà” attribuendole grande valore e concludeva alcune sue preghiere con la formula “Siamo liberi, ed è fatto!*”
Durante la sua esistenza ha concretamente lavorato per la libertà con Ho’oponopono, addirittura per conto e insieme a una statua, quella monumentale “Lady of Freedom” che sta in cima al Campidoglio di Washington DC. Un’avventura davvero particolare iniziata negli anni ‘60 del secolo scorso e alla quale la sacerdotessa hawaiiana ha dedicato tutta la propria esistenza. Puoi leggere la storia qui.
Da cosa ci liberiamo con Ho’oponopono?
Libertà significa non essere più condizionati dalle memorie limitanti, significa non delegare più a nessuno le scelte e le decisioni che riguardano la nostra vita. Libertà che va di pari passo con uno dei 3 pilastri portanti di questa preziosa pratica di origine hawaiiana: la responsabilità al 100%.
Gli altri 2 punti fondamentali in ogni forma di Ho’oponopono sono: non avere aspettative (duro questo punto eh!) e vedere e interpretare i “problemi” che si presentano nella nostra realtà come opportunità, come occasioni di rinascita e di creatività.
Questi sono i 3 cardini di Ho’oponopono, e contengono l’essenza della libertà, della nostra libertà interiore, che quando si allinea a quella esteriore, ci rende immediatamente Uno. In pratica tramite la pulizia possiamo finalmente essere e sentirci integri.
Dobbiamo semplicemente prendere consapevolezza che ogni nostra azione viene in qualche maniera da una nostra scelta fatta precedentemente. Ogni nostra scelta viene da un nostro pensiero. Ogni nostro pensiero viene da una nostra credenza. Ogni nostra credenza viene da un punto presente o remoto “che non siamo noi”.
Ogni pensiero, ogni scelta, ogni azione per essere pono deve venire dalla nostra esperienza diretta, libera da condizionamenti, da credenze e da memorie acquisite che creano conflitti interiori e nodi energetici.
Morrnah Nalamaku Simeona (19 maggio 1913 – 11 febbraio 1992) sciamana hawaiiana e ideatrice dell’Ho’oponopono moderno scrisse:
«Lo scopo principale di questo processo è quello di scoprire la Divinità dentro di sé. Ho’oponopono è un dono profondo che permette di sviluppare una relazione attiva con la Divinità interiore imparando a chiedere che, in ogni momento, i nostri nodi energetici nel pensiero, parola, atto o azione siano purificati. Il processo è essenzialmente libertà, la completa libertà dal passato».
Immergendoci in Ho’oponopono possiamo liberarci dalle memorie del passato, da quei conflitti che producono malattie (mentali e fisiche), che creano dipendenze e bisogni immaginari, e agire senza più filtri.
Ho’oponopono è la chiave, e tramite la pulizia dei ricordi indesiderati possiamo finalmente accedere alla chiara visione dell’intero disegno che ci riguarda.
Noi siamo contenitori di memorie
Forse non ce ne rendiamo conto, ma dentro di noi abbiamo milioni, se non miliardi di memorie da pulire. Esse provengono dai nostri antenati (molte delle quali addirittura dall’inizio della creazione), le abbiamo assorbite dall’ambiente in cui siamo cresciuti, dalla scuola, dalla religione, dalla società, le riceviamo tutti i giorni nel nostro ambiente lavorativo… memorie che si accumulano continuamente in ogni momento e si sommano con le infinite altre moltitudini che riempiono il nostro container interiore fino all’orlo, ovvero il nostro subconscio (in hawaiiano Unihipili).
Già i nostri genitori, in una buona fede che probabilmente proveniva da delusioni e da qualche forma di ingiustizia subita, ci hanno insegnato (suggerito e mostrato) la diffidenza. Ci siamo abituati fin da piccoli a pensare che la vita fosse come una gara, che fosse ‘normale’ usare trucchetti per emergere, che per risaltare potevi oscurare o sfruttare gli altri, scavalcare, e che non bisognava fidarsi di nessuno.
Da questo ‘insegnamento educativo’ razionale e doloroso anche per chi ce l’ha consegnato, abbiamo imparato a farci largo nel mondo. Qualche volta in maniera poco corretta e neanche troppo leale, a farci rispettare e a prevaricare gli altri. E quindi, di base, a non avere fiducia nel prossimo, a diffidare e a volere sempre di più. Preferibilmente senza condividere per paura di rimanere senza.
Questo ginepraio di fraintendimenti e disagi sono in realtà una melmosa brodaglia di memorie che ci allontanano sempre più dalla nostra reale Identità, dal vero senso della vita, dalla libertà.
Come si rende efficace la pulizia?
L’efficacia della pulizia delle memorie di troppo, quelle di cui faremmo a meno ben volentieri, si ottiene quando il mantra “Ti Amo Mi Dispiace Perdonami Grazie” diventa il nostro stile di vita. Quando siamo in presenza, quando pratichiamo Ho’oponopono – termine hawaiiano che significa ‘correggere’ – con fiduciosa e quotidiana gratitudine.
Perchè la gratitudine agevola lo stato di grazia in cui la nostra percezione si espande. Con la gratitudine accediamo a quella dimensione nella quale riusciamo a connetterci più facilmente a energie sottili di cui siamo perlopiù inconsapevoli.
Fai una prova subito. Ripeti per 1 minuto “Grazie, grazie, grazie…” mentre sorridi. Vedrai come si sciolgono le tensioni. Magicamente se ripeti “Grazie!” sorridendo, hai già avviato un processo di pulizia. Sembra un miracolo, in realtà lo è!
Pulire è tenere costantemente lindo il nostro canale diretto con il divino in noi. Spolverare la polvere che si deposita in continuazione sullo specchio della nostra percezione, particelle di ricordi, di abitudini, corto circuiti negativi che si ripetono.
Questi programmi che crediamo nostri sono invece la voce della paura, dei nostri bisogni indotti che minano la nostra pace interiore e rendono difficile ogni nostro tentativo di scrollarci di dosso quell’armatura che abbiamo indossato per proteggere il nostro cuore e che invece di difenderci ci imprigiona senza scampo.
Pulire è fare il vuoto. E’ comunicare direttamente con la sorgente dell’amore universale, con la Fonte primaria della vita su ogni livello di esistenza.
Secondo Ho’oponopono tramite la collaborazione dei nostri tre Sè (Aumakua – il padre – il superconscio, Uhane – la madre – il conscio e Unihipili – il figlio – il subconscio), la nostra Famiglia interiore, in perfetto equilibrio tra loro, ci apriamo al supporto della divina Intelligenza, Dio, Creatore, Universo o qualsiasi altro nome vogliamo attribuire a quella entità superiore da cui tutto viene, e che è sempre a nostra disposizione per aiutarci a trasmutare tutte le memorie indesiderate che ci provocano situazioni negative e relativi cattivi pensieri, in pura luce.
Con Ho’oponopono chiediamo alla divina Intelligenza di dissolvere tutte queste memorie indesiderate nell’oceano di Amore Universale.
Lo scopo della pulizia è quello di far riemergere la fiducia in noi e negli altri, come quella che avevamo da bambini, prima che l’innocenza fosse sommersa. Perchè chi ci ha insegnato non sapeva… ma noi adesso lo sappiamo. Grazie grazie grazie!
In pratica solo pulendo costantemente noi stessi possiamo dire: “Siamo liberi, ed è fatto!”
* Con la frase “Ed è fatto!” Morrnah intendeva che in quel punto della preghiera il lavoro dell’uomo è terminato e inizia quello di Dio.
2 Comments
Bellissimo!
Per me la libertà è una cosa primordiale, essenziale, e la più meravigliosa e bella che ci sia!
Per me libertà vuol dire essere in piena salute, essere, avere e realizzare tutto quello che desideri!
Haloa
Mi dispiace perdonami grazie ti amo
Libertà
Siamo liberi ed è fatto!!!
Libertà
Grazie per la tua libertà forte e chiara Eduardo! Siamo liberi ed è fatto!