L’intento primario oltre che rivoluzionario per vivere un sereno stato interiore è fare pace con noi stessi consapevolizzando e favorendo l’unione della Famiglia interiore che è composta dal Padre (Aumakua), dalla Madre (Uhane) e dal Figlio (Unihipili).
Secondo Ho’oponopono Unihipili è il contenitore delle emozioni e dei ricordi ed è la chiave di risoluzione di ogni problema.
Unihipili è il subconscio, il Figlio, il Bambino interiore, la sede di tutte le nostre emozioni e di tutte le memorie. E’ quella parte della nostra mente dove sono conservati tutti i ricordi ma anche i ‘nodi’, che insieme a lui dobbiamo imparare a sciogliere e a rilasciare. Perchè quando è riconosciuto e amato ci coinvolge nella sua gioia di vivere.
Unihipili esiste da quando siamo nati e sarà con noi fino al nostro ultimo giorno, forse non ci abbiamo mai fatto caso. Questo bimbo desidera la nostra attenzione e presenza invece spesso lo ignoriamo, e passiamo la vita a dare importanza a tutt’altro che a lui.
Siamo talmente impegnati nelle nostre faccende che dimentichiamo quel piccoletto che aveva tante aspirazioni da esprimere in coerenza con la nostra anima, ma che noi, con ‘educazione’ abbiamo soffocato.
Possiamo alleggerire il nostro Unihipili e noi stessi (perchè siamo sempre noi) da quel pantano di memorie depotenzianti che ci rovinano la vita, quell’immenso contenitore stracolmo anche di antichi “difetti del sistema operativo”, come li chiamava Morrnah Simeona, ma è importante sia essere costanti che sapere come fare.
Dobbiamo fare pace con la parte più tenera e intima di noi stessi, altrimenti la manifestazione concreta della nostra reale identità non la vedremo mai, perchè resterà sommersa dalle memorie di altri. Certo, invece di occuparci di noi è più facile supportare gli intenti, i sogni e i desideri di altri, ma così non troveremo mai il tempo e il modo di dedicarci alla nostra missione di nascita mentre ci annulliamo in quella altrui. E’ molto sottile questa cosa… e riguarda ogni tipo di relazione.
Le memorie sono anche prodotte da più fonti nello spazio e nel tempo: dalla nostra linea genetica e tutte le sue diramazioni (famiglia, antenati, amici, nemici, cultura acquisita) ma anche dai media, dalla televisione e da tutte quelle fonti che riteniamo ‘ufficiali’ e disinteressate. Le memorie sono anche tutte quelle energie sottili e concrete fatte di scelte o di non scelte, di decisioni o di non decisioni nel momento in cui occorre, di detto o di non detto, delle cose portate a termine e di quelle lasciate in sospeso.
Insomma abbiamo tanto da pulire e da mettere al posto giusto per essere in risonanza con la nostra manifestazione e contribuire all’ordine divino.
L’intento della meditazione Ho’oponopono Faccio Pace con Me, è proprio quello indicarti come instaurare un rapporto con Unihipili, con il tuo Bambino – o la tua Bambina interiore – di conoscerlo, di chiedere perdono, di ringraziarlo, di amarlo e di partire insieme per una bellissima e nuova avventura.
Unihipili non vede l’ora di esprimere la sua gioia di vivere e di collaborare alla pulizia delle memorie che accumuliamo continuamente ogni giorno, in ogni istante della nostra vita. Perchè solo insieme a lui possiamo ricrearci il nostro presente e il miglior futuro possibile.
Cosa è la responsabilità al 100% secondo il Dottor Hew Len
Nelle metodologie convenzionali per risolvere problemi e facilitare la guarigione, si parte dalla convinzione che la causa delle difficoltà risieda nel paziente e non nell’operatore stesso. Si presume che il compito del terapeuta sia sostenere il cliente nel superare le proprie sfide. Questo pensiero radicato potrebbe aver contribuito a non portare spesso la desiderata guarigione?
Essere un risolutore di problemi efficace richiede che il terapeuta accetti la piena responsabilità per la creazione della situazione problematica. Questo significa riconoscere che le radici del problema risiedano nei propri pensieri distorti, e non necessariamente nel cliente. Hew Len affermava “i terapeuti trascurano il fatto che, in qualsiasi problematica, essi sono sempre coinvolti”!
Assumersi il 100% di responsabilità per l’origine del problema permette al terapeuta di essere completamente coinvolto nella sua risoluzione. Attraverso l’approccio dell’Ho’oponopono moderno in una visione di pentimento, perdono e trasmutazione, il terapeuta può mutare in un’altra forma i pensieri distorti, sia quelli propri che quelli del cliente, in pensieri di perfetto AMORE.
“Non ti può essere negato nulla che sia perfetto, integro, completo e giusto per te quando sei innanzitutto te stesso. Essendo prima di tutto te stesso, sperimenterai automaticamente la perfezione nella via dei pensieri, delle parole, delle azioni e delle azioni divine. Permettendo ai tuoi pensieri tossici di avere la precedenza, sperimenterai automaticamente l’imperfezione sotto forma di malattia, confusione, risentimento, depressione, giudizio e povertà”.
Pertanto da questo momento:
Ti Amo Mi Dispiace Perdonami Grazie, nell’intento di dirsi:
io mi apro, io mi approvo, io mi amo, grazie!
Secondo la visione degli antichi hawaiani, l’origine di tutti i problemi risiede nel modo in cui si pensa. Tuttavia il semplice atto di pensare non costituisce il problema stesso. Il vero ostacolo si presenta quando i nostri pensieri sono intrisi di ricordi dolorosi, perlopiù inconsci, legati a persone, luoghi o eventi.
L’intelletto umano, da solo, non è in grado di risolvere questi problemi. Gestire i pensieri non equivale a risolvere le questioni. La vera soluzione consiste nel lasciarli andare. Attraverso Ho’oponopono la Divinità interviene per neutralizzare e purificare i pensieri dolorosi. Non è la persona, il luogo o la situazione ad essere purificati ma piuttosto l’energia legata ad essi.
Il primo passo di Ho’oponopono è la purificazione di quest’energia. In seguito si apre uno spazio nuovo e fresco, definito dai buddisti come il Vuoto. Infine, finalmente ci si arrende e si permette alla Divinità di riempire questo spazio con la luce.
Per il dottor Ihaleakala Hew Len Ho’oponopono rappresenta una pratica profondamente semplice.
“Per praticare Ho’oponopono non è necessario conoscere il problema specifico o l’errore commesso. Basta essere consapevoli di qualsiasi difficoltà si stia affrontando, sia essa fisica, mentale, emotiva o di altra natura. Una volta individuato lo stato d’animo, che non vogliamo più frequentare, la responsabilità personale consiste nell’iniziare immediatamente il processo di pulizia, pronunciando le parole: “Ti Amo Mi Dispiace Perdonami Grazie”.
Dr. Ihaleakalá Hew Len
Il tentativo maldestro del pensiero e l’efficacia della pulizia
La pratica della pulizia permette alle situazioni di fluire naturalmente, senza sforzo o dolore. Mentre gli errori vengono purificati dall’amore proprio attraverso la pulizia perciò le situazioni possono manifestarsi divinamente, in modo perfetto. Questo si applica a qualsiasi relazione o situazione nelle nostre vite, indipendentemente dalla loro natura.
Dobbiamo essere consapevoli che il pensiero è orientato verso “il fuori”, mentre la pulizia opera internamente, dove le memorie sono la radice dei nostri problemi, malattie e difficoltà.
Affrontare le situazioni con il pensiero porta caos e confusione in quanto la mente si concentra sugli effetti esterni e su ciò che è osservabile, ignorando le cause come invece fa la pulizia. Inoltre per sua natura il pensiero si basa sull’idea di “sapere” ma Ho’oponopono insegna che solo l’amore conosce davvero.
Il pensiero implica anche giudizio, posizionamento e valutazione. La pulizia al contrario cerca di portare la pace in ogni situazione, una pace che va oltre la comprensione dandoci le soluzioni perfette e appropriate. Il pensiero impone all’altro la propria visione delle cose. La pulizia, invece, è un atto d’amore che permette al divino di trasformare con gentilezza i ricordi dolorosi in amore. In pratica la pulizia di noi stessi mira sempre a costruire relazioni pacifiche e meravigliose con l’amore, con tutto e con tutti.
Oltre a tutto ciò il pensiero tende a mettere l’individuo in conflitto con gli altri e porta a una conoscenza mutevole, sempre soggetta a cambiamenti. Il pensiero cerca di penetrare nella natura delle cose, ma spesso oltrepassa i limiti della capacità intellettuale. La pulizia viceversa promuove una pace che supera la comprensione razionale in una nuova modalità di amare, di salvare e di trovare saggezza.