Un… tipetto così è un uomo tranquillo? Un uomo di pace?
Tranquillo non di certo. Di pace sì. A patto che la pace sia quella che intende lui.
Infatti Gesù, fra le altre cose, ha un’idea tutta sua della pace. Anzi, ha una pace sua, diversa da quella che normalmente viene chiamata tale: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi”.
Che pace è quella di Gesù?
Lo dice lui: “Non sono venuto a portare la pace sulla terra, ma la spada”. (Mt 10,34)
Cioè, non la pace intesa come:
“I potenti e i ricchi opprimono i deboli e i poveri. Che ci vuoi fare? Ci vuole pazienza. È stato sempre così e sarà sempre cosi. Noi pregheremo per loro. Più di questo non possiamo fare. Per carità! Lasciamo le cose come stanno, altrimenti succede di peggio. Sai, se li stuzzichì, ci vuole poco per andarci di mezzo”.
Questa è la pace dei cimiteri, la pace della paura, la pace del compromesso.
La pace di Gesù è costruire il mondo come Dio l’ha pensato: giusto, bello, ospitale per tutti i suoi figli. La sua pace è: giustizia, rispetto reciproco, attenzione ai più deboli e ai più poveri, perdono, armonia fra le creature, e fra di esse e il creatore.
È la pace che nasce dalla lotta quotidiana contro l’egoismo, non dal sonno del menefreghismo.
Una pace che non rassomiglia nemmeno lontanamente a quella di chi non vuole fastidi e rogne, e perciò non si impiccia degli affari degli altri, non vede, non sente, non parla, non c’era, perché quando sta bene lui, degli altri proprio…
Tratto dal libro: “Gesù il grande rompi”, di Don Tonino Lasconi