“Una casa divisa contro se stessa non può farcela.
Questo è valido per le nazioni, per le comunità, per le organizzazioni e per le famiglie, così come per gli individui.
Nella Casa dell’umanità, l’individuo è il denominatore comune.
Quando le persone sono divise, la casa è divisa”.
Dottor Ihaleakala Hew Len
Siamo d’accordo con chi in questo momento storico non analizza e non vuole cercare di definire, e quindi di convincere i propri interlocutori, che c’è una parte che ha “ragione” e un’altra, contrapposta, che avrebbe inevitabilmente “torto”, che una parte è l’aggredito e l’altra l’aggressore. Adesso occorre guardare e vedere oltre la rappresentazione costruita e dedicata a noi pubblico pagante.
Quindi a nostro parere non si tratta di faide tra vittime e carnefici, storici o contemporanei, ma di un ciclico teatro planetario dove sguazzano finti e veri buoni insieme a falsi e reali cattivi che, generalizzando, sono tutti opportunisti e che ai vertici, sono TUTTI d’accordo.
Una delle prime spiegazioni esoteriche, Grazie a Dio, potrebbe averla questa opzione ben raccontata QUI.
Tutti gli altri, consapevoli o meno, corrotti o meno, sono e siamo tramiti, motivi e vittime.
Vittime definitive appena diventiamo pendoli energetici, e lo siamo nell’esatto momento in cui parteggiamo invece di guardare l’insieme dalla e nella nostra pulizia, senza credere a nulla se non alla possibilità della pace, che è la soluzione e la risoluzione e che comincia sempre e solo da ciascuno di noi.
Pertanto l’unica cura di guarigione che possiamo autosomministrarci, come antidoto a questo malefico incantesimo, è svegliarci, affrancandoci dalla inoculazione ultra decennale del quotidiano cocktail di menzogne che potrebbero essere raccontate, coltivate e coordinate – in buona fede o meno – anche da quegli esperti o influencer che riteniamo punti di riferimento e di cui ci fidiamo.
Inoltre quello che davvero possiamo perseguire – ed è molto più complesso che impegnarsi nella pace planetaria – è fare in modo di andare d’accordo con i nostri familiari, con i nostri parenti, con tutto il nostro mondo più prossimo iniziando con le persone di casa, i vicini, gli amici, i colleghi e tutti quegli esseri che Non a caso sono presenti, per un attimo o per tutta la vita, nella nostra esistenza.
Come disse Gustavo A. Rol: “Ogni giorno di più mi convinco che lo sperpero della nostra esistenza risiede nell’amore che non abbiamo donato ogni volta che avremmo potuto… L’amore che doniamo è la sola ricchezza che conserveremo per l’eternità”.
La pace comincia da me e questo è Tutto quanto di meglio
io possa credere, sperare e manifestare!
Ti Amo Mi Dispiace Perdonami Grazie
Morrnah Namalaku Simeona condivideva questa breve e potente formula di pulizia, la Preghiera di apertura del suo Ho’oponopono dell’Identità del Sè (di seguito in italiano, hawaiiano e inglese):
La Pace dell’IO
La Pace sia con te, Tutta la Mia Pace,
La Pace che è IO, la Pace che è “IO SONO”,
La Pace per sempre, adesso e in ogni occasione ed eternamente.
La Mia Pace Io do a te, la Mia Pace Io lascio con te,
Non la pace del mondo, ma, solo la Mia Pace, La Pace dell’IO.
Ka Maluhia o ka “I”
O ka Maluhia no me oe, Ku’u Maluhia a pau loa,
Ka Maluhia o ka “I”, owau no ka Maluhia,
Ka Maluhia no na wa a pau, no ke’ia wa a mau a mau loa aku.
Ha’awi aku wau I ku’u Maluhia ia oe, waiho aku wau I ku’u Maluhia me oe,
A’ole ka Maluhia o ke ao aka, ka’u Maluhia wale no,
Ka Maluhia o ka “I”.
The Peace Of “I”
Peace be with you, All My Peace,
The Peace that is “I”, the Peace that is “I am”.
The Peace for always, now and forever and evermore.
My Peace “I” give to you, My Peace “I” leave with you,
Not the world’s Peace, but, only My Peace,
The Peace of “I”.
Tornando all’attualità e per farci gli affari dei potenti, ad esempio, come mai riguardo i territori dell’Antartide che tutti gli Stati e i paesi del pianeta riconoscono come patto e come segreto militare mondiale – terre sulle quali a tutti noi comuni umani è vietato domandarsi, transitare liberamente o indagare – mentre “loro”, i buoni e i cattivi, sono tutti d’accordo?
Non vale darsi, e tanto meno dare ad altri, le risposte che riempiono i libri di storia o tutte le informazioni abituali, prese come mangime da chi non si pone domande ma cerca solo di fare pancia e tasca del proprio becchime quotidiano.
Riguardo alle guerre, specialmente quelle che stiamo vedendo in tempi recenti, sono orchestrare da entità che ovviamente, come da sempre, non metteranno mai piede nei campi di battaglia.
Ai nostri tempi, tanti decenni fa, qualcuno proponeva che chi voleva la guerra, cioè i capi o tirapiedi degli stati, avrebbe dovuto affrontarsi personalmente su un ring e darsele di ‘santa’ ragione, non buttare al massacro tutti i giovani disponibili e, quando non ce ne fossero stati più, fare lo stesso con i vecchi che, aizzati e quando occorre drogati, avrebbero fatto a pezzi in nome della patria altri poveracci come loro.
Queste guerre sono pianificate in modo freddo e calcolato, ma le tragiche conseguenze ricadono su di noi, cioè su tutti i popoli di questo meraviglioso mondo insieme alle nostre diverse e preziose etnie e nazionalità. Per chi si arroga il diritto di decidere globalmente siamo tutti esseri umani da usare e consumare pertanto siamo tutti colpiti.
Le motivazioni dietro queste guerre sono complesse e spesso si riducono a interessi economici, al traffico di armi persone e bambini, ai costosi progetti di ricostruzione, alle presunte contese territoriali, alla diminuzione della popolazione e, parallelamente, al desiderio di seminare tensione, paura, ansia e controllo possibili solo con la divisione tra le persone.
La guerra si nutre del pubblico per esistere; ha bisogno di individui disposti a combattere – fisicamente o idealmente – al posto di coloro che ne traggono vantaggio. La guerra ha bisogno di persone che, anche solo a distanza, temono le sue conseguenze.
E’ inutile e noi ci rifiutiamo di parlare della guerra in maniera partigiana, ‘colta’, banale o spettacolarizzata. Fa pena e serve solo a focalizzare l’attenzione sul ‘beneficio’ dei conflitti tutto il tifo macabro che trasforma un’atrocità in un gioco da social media, cercando di guadagnare like attraverso post o video da saputi e da parteggiatori.
La verità è che, se nessuno fosse disposto a sacrificarsi per i costosi capricci dei potenti, e se tutti ci ricordassimo di questo semplice concetto, la guerra non avrebbe ragione di esistere.
Dovremmo riflettere profondamente su queste considerazioni mentre cerchiamo di promuovere la pace, la comprensione e il rispetto reciproco. Solo così possiamo sperare di costruire un mondo nuovo nel quale le guerre non siano più una triste quanto redditizia e ancora assurdamente attuale realtà.
“La Guerra è la lezione della Storia che i popoli
non ricordano mai abbastanza”.
Carlo Delcroix
Perciò da questo momento ricordiamo e pratichiamo semplicemente la Pace! Ed è fatto!
Ho’oponopono – La pace comincia da te – SaYa
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Collana Essere Felici
Ultima Edizione Ottobre 2023