Il concetto così diffuso che insegna “devo essere felice prima io”, è un atteggiamento di base sensato, ma scivola spesso in un viaggio egoico e inconsapevole. La pace individuale non si disgiunge mai da quella reciproca all’interno dei nostri rapporti personali, e questo è sacrosanto, ma anche da quella di ogni altro essere vivente (visto che siamo anche l’umanità). La nostra pace non potrebbe essere tale se non tendessimo a desiderarla per tutti, e spesso noi SaYa lo facciamo nel silenzio della pulizia, perché riteniamo che il rumore, dentro o fuori, disperda e pregiudichi molti intenti, e che a volte noi umani facciamo un gran baccano per nulla, solo per poterci sentire qualcuno o qualcosa.
“Quando sei pronto a fare irradiare la tua luce senza avere bisogno di un pubblico, allora sei davvero una stella.” Ramtha
Noi due siamo esseri silenziosi, per natura, per scelta e per desiderio di armonia. Esserci trovati e poter condividere questo nostro modo dell’essere, fin dall’inizio della nostra relazione, ci ha riempito di gioia e di gratitudine reciproca. Perciò ci piace e ci sentiamo così in affinità con la natura, anche solo con l’idea di essa, perché spesso, quando il lavoro o i tanti impegni ci coinvolgono lasciandoci poco spazio – come accade a tutti – ci piace lavorare nel tempo dell’immaginazione, quell’immateriale così importante per manifestare ciò che ciascun essere necessita, a partire dalla propria pace.
Questa predisposizione al silenzio ci ha aiutato a svilupparci nella direzione del sensibile, nell’attenzione e nel rispetto reciproco, ma altrettanto per il mondo e per tutti i suoi esseri, nell’intenzione del meglio, del giusto e del corretto.
“Il silenzio è una fonte di grande forza.” Lao Tzu
Ci sentiamo estremamente a nostro agio con noi stessi quando constatiamo di avere, come prioritari, sentimenti e richiami volti verso la compassione e la comprensione del Grande Disegno nel di qui e nel di Là, mantenendoci centrati senza sforzo, nell’intento di favorire il benessere sia nostro come individui che come coppia, ma anche di tutte le persone che conosciamo e alle quali vogliamo bene, e altrettanto e contemporaneamente, nei confronti di quegli esseri che non conosciamo fisicamente.
La richiesta di attenzione è un’abitudine inconsapevole che l’individuo mette in moto per sentirsi vivo, speciale e per innescare la risposta nell’ammirazione degli altri, di fatto nutrendosi dell’energia altrui. E’ un’equazione simile al concetto di felicità, che è un cibarsi del ‘fuori’, opposta alla gioia che è un auto nutrirsi dall’interno.
Per noi, meditare e pregare è imprescindibile, non sempre magari in maniera tradizionale, ma ogni giorno – in realtà per tutto il giorno – ci sentiamo ‘in preghiera’.
Questo stato, che è la nostra personale beatitudine, non è assolutamente un impegno e non è neanche ‘felicità’, e tanto meno è un chiedere. Cioè non ci piace chiedere miracoli, attenzione e nutrimento spremendo l’energia altrui – che sia divina, emotiva o economica – e perciò anche nella nostra professione abbiamo da tempo abbandonato comportamenti indirizzanti e manipolatori e quelle opinioni (che sono sempre personali) che riteniamo condizionanti in modo più o meno sottile.
Capire di non sapere nulla, di non aver niente da perdere nè da imparare, mentre amiamo con gratitudine sempre più il momento, sempre e comunque, è una sensazione di leggerezza incomparabile.
Quella che consideriamo preghiera è una gioia che sgorga dal nostro cuore in maniera autonoma, sempre accompagnata dalla nostra gratitudine e dalla nostra costante riconoscenza. Da tempo il nostro viaggio è quello di essere finalmente liberi di esprimerci, è un trovarsi individualmente e insieme, nell’intenzione del meglio, del giusto e del corretto. Il nostro cuore ci dice che agire come farebbe l’amore è un modo di fluire nel quale è naturale scegliere di riconoscersi, perché non ha malintesi né possibili secondi fini. E’ quello stato dell’essere che gli hawaiani definiscono e chiamano Pono.
Ti Amo, Mi Dispiace, Perdonami, Grazie.
Ecco… noi ci sentiamo e ce la mettiamo tutta per vivere in modo Pono, e ringraziamo ogni giorno l’accesso a questo stato che manteniamo pulendo costantemente quell’aspetto fragile e umano che siamo, fatto di specchi e di presunzioni, come è quello di qualsiasi altro essere in cammino.
Come si fa ad accedere a questa fiducia che va oltre ogni aspettativa? Per noi ormai è talmente semplice che è più difficile raccontarlo che farlo. Prima di ogni cosa è l’aver imparato a “lasciar andare”. E ogni prova, ingiustizia e ogni batosta sono stati elementi preziosi per predisporci a mollare la presa, e le pretese dell’ego.
Il succo più veloce di ciò che intendiamo è ben rappresentato in questa storiella zen:
Due monaci pregano senza sosta, uno è corrucciato, l’altro sorride. Il primo domanda: “Com’è possibile che io viva nell’angoscia e tu nella gioia se entrambi preghiamo per lo stesso numero di ore?” L’altro risponde: “Perchè tu preghi sempre per chiedere e io prego solo per ringraziare.”
Con ciò non è che viviamo sulle nubi in pace perenne suonando le cetre come gli angeli, ed è questa la cosa meravigliosa! Siamo su questa terra con le prove e le destabilizzazioni emotive che sperimenta ogni essere vivente, consapevoli di avere un tempo limitato ma anche uno spazio infinito, grati di poterci sviluppare insieme senza riferirci più all’inutile ambizione, al dover correre, al dover convincere o ergerci su di un piedistallo per sembrare sapienti e perciò fighi. Non ci interessa nei confronti degli altri e tanto meno nei nostri, ci sentiremmo sciocchi e ridicoli ai nostri stessi occhi.
Perché esiste un momento in cui le parole superflue si consumano e il silenzio inizia a raccontare, e ad agire, in connessione con il canale divino al quale tutti possiamo accedere – in verticale connessi a Dio Amore – e in orizzontale, verso tutti i nostri compagni di viaggio, in questa più o meno breve avventura terrena.
Quindi ora, finalmente, possiamo mantenere un ritmo che sentiamo coerente e armonioso, al centro del nostro tempo, vivendo ed espandendo la nostra crescita, le nostre esperienze, la nostra costante meraviglia, con la gratitudine del reciproco e amorevole sostegno.
Non c’è giorno in cui non (ci) diciamo grazie, grati di tutto e riconoscenti per tutto, anche per quelle cose che non avremmo voluto andassero come sono andate (come accade in ogni vita), perché i fatti e le persone che li hanno portati a noi hanno svelato molta più consapevolezza e profondità – tra noi e per noi – di quello che sembrava, o che talvolta ancora ci sembra.
Lasciar andare accogliendo il cambiamento è un’altra delle grandi lezioni che porta il silenzio, insieme al miracolo costante della pulizia in preghiera con Ho’oponopono.
Ti Amo, Mi Dispiace, Perdonami, Grazie sempre.
“L’uomo in silenzio è più bello da ascoltare.” Proverbio giapponese
12 Comments
Grazie di esserci e di condividere il cammino. Sarei molto lieta di conoscervi. Indicatemi qualche vostro seminario. A mia volta vi farò sapere dei “Viaggi Sonori” che intraprenderò. (concerti meditativi).
Namastè
Fulwari
Aloha Fulwari
grazie a te e a presto incontrarci allora!
Cari Saya, sempre lievi, coerenti e realisti. Leggervi porta già un senso di pace. Grazie per condividere con noi la vostra vita.
Namaste’
Grati della tua opinione cara Orietta, un abbraccio grande a te! _(\_
Mentre leggevo le vostre parole ascoltavo le musiche di Ludovico Einaudi.
Non so perché eppure sembrava che vi fosse una misteriosa sinergia.
Sto imparando ad apprezzare da questo pianista l’uso delle pause, più o meno lunghe, nelle sue musiche.
Anche quindi il silenzio ha il suo “perché” tra le note. invita a riflettere e ricordarci ciò che ognuno “è”.
Sorprendersi di viibrare anche quando il suono finisce…
Non è un “caso” che i vostri pensieri invitano a lasciarsi andare con sincera fiducia e vivere con gioia che “Tutto è perfetto così come è”.
Grazie e vi amo. 🙂
Aloha Palmerino
è sempre un piacere leggerti, grazie del tuo cuore, delle considerazioni delicate e profonde e grazie per la bellezza cortese che porti nel mondo _(\_
Questa meraviglia è tutta per te: https://www.youtube.com/watch?v=BI8N2569jSg
Signori si nasce!!! E’voi lo siete. Spessore dell’animo altissimo.bacioni e grazie mille.
Grazie a te Annamaria carissima. Aloha Namastè
che bella storia!!! grazie infinite di essere nel mio cammino.
bacioni, raffaella.
Grazie a te di essere nel nostro stesso viaggio Raffaella, visto che lo percorriamo insieme ormai da tanti anni, grazie di cuore e altrettanti bacioni!
Buongiorno a tutti, ho iniziato da poco a conoscervi e lo sto imparando leggendovi con gratitudine, soprattutto perchè la frase che ha dato la svolta alla mia giornata è stata proprio questa.. “Lasciar andare accogliendo il cambiamento è un’altra delle grandi lezioni che porta il silenzio”… me la metto in tasca… grazie.
Benvenuta Angela e Grazie della tua gratitudine, il tuo nome è già una benedizione! Che le tue tasche insieme al tuo cuore siano sempre colme di pace e di prosperità ღ
Ti Amo, mi Dispiace, Perdonami, Grazie