“Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante
vi sarà versata nel grembo” (Lc 6,38).
Nel tessuto della vita l’antica massima evangelica “Date e vi sarà dato” risuona come un potente richiamo alla generosità e alla reciproca connessione tra gli individui.
Questa prospettiva, radicata in molte tradizioni spirituali, invita a considerare il dare come un atto di arricchimento reciproco, una danza armoniosa tra chi offre e chi riceve.
L’atto di donare è molto più di una semplice transazione materiale; è un flusso di energia positiva che circola nel vasto web delle relazioni umane. Quando apriamo il cuore e condividiamo con gli altri creiamo un legame che va al di là delle parole e delle azioni tangibili. Questo principio si riflette in varie forme nelle diverse culture e filosofie di vita.
Nella pratica quotidiana il dare può assumere molte sfaccettature. Può essere un gesto di gentilezza, un sorriso, una parola di conforto, una risorsa materiale ma anche un silenzioso pensiero di benevolenza. La bellezza di questo principio risiede nella sua versatilità: la generosità non conosce confini e può manifestarsi in modi unici ed empatici.
“Date e vi sarà dato” non implica solo un flusso unidirezionale. La legge della reciprocità suggerisce che ciò che diamo al mondo torna a noi in modi che a volte sfuggono alla nostra comprensione immediata. Non si tratta necessariamente di un ritorno diretto ma piuttosto della creazione di un ambiente in cui l’energia positiva circola prosperando.
La pratica del dare non deve essere guidata dalle aspettative di ricevere qualcosa in cambio ma piuttosto dalla consapevolezza dell’effetto positivo che può avere sulla nostra vita e sulla vita degli altri. Quando coltiviamo la generosità contribuiamo a costruire gratitudine, unione e unità.
In un mondo in cui spesso si dà priorità all’individualismo e al successo personale “Date e vi sarà dato” ci ricorda la bellezza della condivisione e della compassione. Ogni atto di generosità, per quanto piccolo possa sembrare, contribuisce a tessere la trama di una realtà in cui la gentilezza e l’amore sono le monete di scambio più preziose.
“Date e vi sarà dato” rappresenta pertanto una chiave per aprire le porte dell’abbondanza e della prosperità, non solo a livello materiale, ma anche nel contesto più ampio della felicità e della realizzazione umana. In un mondo che spesso cerca e preda avidamente, questa antica saggezza ci invita a scoprire la gioia autentica nel donare senza riserve.
Esplorando il significato intrinseco del celebre passo evangelico “Date e vi sarà dato” emergono profonde riflessioni sull’atto del dare e ricevere, tutte permeate dall’amore. Nell’approfondire queste parole di Gesù si svela un concetto trasformativo: donarsi completamente è il veicolo per ricevere appieno.
La comprensione si sposta da una prospettiva di privazione a un’apertura totale di sé, preparati a ricevere non in base a ciò che deteniamo ma attraverso il vuoto generato dal dono totale di sé stessi. Con comprensione, compassione e tenerezza, perchè ciascuno di noi, per se nell’intento di migliorarsi, al momento fa “quello che può”. Facciamo che tutto questo sia un argomento esclusivamente del cuore.
“Il cuore non chiede mai: è conveniente?”
Il concetto di “dare e ricevere” è valido per tutto ciò che esiste di materiale e immateriale, a cominciare dalle piccole ma complesse migliorie personali quotidiane, come la sospensione del giudizio, della critica e la messa in opera del potentissimo dono del Perdono:
“Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati”.
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