Una disastrosa serie di incendi ha distrutto la capitale di Maui, con sospetti di armi a energia diretta e un possibile movente dietro alla tragedia.
Introduzione
L’8 agosto 2023, l’isola di Maui, alle Hawaii, è stata scossa da una serie di incendi devastanti che hanno fatto scomparire quasi completamente la città di Lahaina, capitale dell’isola. All’inizio del XIX secolo, dopo la conquista dell’isola di Maui da parte del Re Kamehameha I, Lahaina è diventata la capitale del Regno delle Hawaii. La città ha ricoperto un ruolo di rilievo fino al 1845, quando la capitale è stata spostata ad Honolulu. In un arco di sole 24 ore, circa 3000 edifici sono stati rasi al suolo, l’ 80% di essi destinati ad abitazioni di cittadini locali che rappresentano le generazioni indigene dell’isola.
L’incendio ha lasciato dietro di sé una scia di morte e distruzione, con circa 200 morti accertati, e il timore che il bilancio delle vittime possa superare il migliaio.
L’assordante silenzio dei media sulle cause degli incendi in quei giorni, è stato palesemente un concorso di colpa dichiarato, non si è sentita una parola a riguardo.
Coincidenze o disastro mirato?
Fin dai primi giorni dopo la tragedia, si sono diffusi sospetti che attribuiscono gli incendi all’uso di armi a energia diretta, le cosiddette “Direct Energy Weapons”.
Link Google Patents: https://patents.google.com/patent/WO2016024265A1/en
Link Wikipedia: https://en.wikipedia.org/wiki/Directed-energy_weapon
Questi sospetti sono sostenuti da diverse anomalie osservate sul luogo dell’incendio. Alcuni dettagli, come i cerchioni delle auto completamente fusi, che indicano un calore estremamente elevato, ricordano episodi simili accaduti cinque anni fa negli incendi di Paradise, in California.
Un altro elemento sospetto riguarda la distruzione selettiva delle case mentre gli alberi circostanti sembrano essere sopravvissuti, un fenomeno già osservato negli incendi in California.
Inoltre, sono emersi video in cui si vedono raggi misteriosi provenienti dal cielo che sembrano incenerire le abitazioni. Tuttavia è importante notare che tali video potrebbero essere facilmente falsificati.
Le anomalie
- Mancanza di allarme precoce: nonostante venti forti e condizioni meteo avverse, nessun allarme è stato lanciato in anticipo, lasciando molte persone indifese.
- Nessun distacco dell’alta tensione: nonostante il pericolo, non sono stati disattivati i cavi dell’alta tensione, contribuendo potenzialmente alla diffusione degli incendi.
- Mancanza d’acqua negli idranti: durante gli incendi, è mancata l’acqua negli idranti, ostacolando gravemente gli sforzi dei vigili del fuoco per spegnere le fiamme.
Il possibile movente
Per comprendere il possibile movente dietro a questa tragedia, è necessario fare un passo indietro nella storia delle Hawaii. L’isola di Maui è stata a lungo il fulcro dell’antica tradizione degli abitanti locali, che non hanno mai venduto volontariamente le loro terre agli americani. La recente espansione e l’interesse per Maui da parte di grandi investitori e progetti futuristici (Smart City) hanno creato tensioni con la popolazione indigena.
Progetti futuristici e interessi economici
Maui era diventata un obiettivo allettante per grandi fondi di investimento e progetti futuristici, tra cui l’idea di trasformarla in una “Smart City” e la creazione di una rete centralizzata per auto elettriche. Questi progetti avrebbero portato miliardi di dollari di profitti per gli investitori.
Conclusioni
Gli incendi che hanno devastato Maui sollevano sospetti legittimi su un possibile movente dietro questa tragedia. Le coincidenze e le anomalie osservate nel modo in cui gli incendi si sono sviluppati e sono stati gestiti sollevano domande importanti. Mentre le indagini continuano, resta la speranza che la verità emerga, dando giustizia alle vittime e alla comunità di Maui.
APPROFONDIMENTI
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Jonathan Herzog, che torna a casa sano e salvo in bus e che conclude la sua lunga ripresa con la frase di
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